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Forum di Esoterismo,Religioni,Civiltà Antiche,Psicologia,Parapsicologia,Cultura sui Cavalieri della Tavola Rotonda
 
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 GRAALIKA

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MessaggioTitolo: GRAALIKA   GRAALIKA Icon_minitimeDom Ago 12, 2007 11:18 am

SIBILLE:

Nella fortuita eventualità che ognuno di voi trovasse il proprio Graal, che cosa ne fareste?

Se fosse una sacra reliquia, la donereste ad un museo?
Ma se questa reliquia, come raccontano certi miti, fosse dotata di incredibili poteri, la cedereste davvero a qualcuno? E a chi?
O usereste voi stessi questi poteri? E in quale modo? IO CREDO CHE L'ESSERE UMANO POSSA ESSERE IN GRADO DI FARE QUALSIASI COSA, NON NECESSITA DI SUPERPOTERI COME GLI EROI DEI FUMETTI, BASTA CHE FACCIA LAVORARE IL CERVELLO E IL CUORE...MA CIO' AVVIENE TROPPO RARAMENTE NEL MONDO. FORSE LA DISTRUGGEREI IN MODO CHE NON CADA IN MANI SBAGLIATE E FAREI IN MODO CHE L'ESSERE UMANO COMINCI A CAVARSELA DA SOLO E NON SI AGGRAPPI A POTERI "ESTERNI"
E se il Graal fosse una qualche Conoscenza segreta? La divulghereste a tutto il mondo come novelli messia o la terreste per voi e per pochi intimi? SE PARLASSI AL MONDO DI UNA NUOVA CONOSCENZA, BE CREDO CHE NESSUNO MI CREDEREBBE, NEANCHE IL MIO GATTO. QUINDI LA TERREI PER ME E ATTENDEREI CHE IL MONDO CI ARRIVI DA SOLO.
E se il Graal fosse la pietra filosofale? Vi arricchireste esteriormente (creando tonnellate d'oro come tanti re Mida) o piuttosto interiormente (trasformando in oro la vostra anima)?
HO SCOPERTO RECENTEMENTE CHE LA RICCHEZZA NON FA LA FELICITA', L'ANIMA NON SI CIBA DI ORO O SOLDI, QUINDI LA LASCEREI LI' DOVE SI TROVA.
E se scopriste che in realtà il Graal è soltanto una leggenda? AVREI ACQUISITO UNA CONOSCENZA AMPIA E MI GONGOLEREI PER QUESTO, IO ODIO L'IGNORANZA!
Vi dareste per sconfitti, appendendo al chiodo frusta e cappellone, o partireste per una nuova cerca? NO! C'E' SEMPRE QUALCOSA DA CERCARE
E che cosa cerchereste questa volta? MAGARI L'ARCA DELL'ALLEANZA, DATO CHE SIAMO UN PO' PIù CERTI DELLA SUA ESISTENZA RISPETTO AL GRAAL.


Ultima modifica di il Dom Ago 12, 2007 8:56 pm - modificato 1 volta.
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MessaggioTitolo: Re: GRAALIKA   GRAALIKA Icon_minitimeDom Ago 12, 2007 11:19 am

LEDA:

Se il Graal fosse solo una leggenda... avrei trovato così il più grande tesoro!
Cioè significherebbe che sarei stata in grado di ricostruire la storia di una leggenda, seguendola di bocca in bocca, di popolo in popolo, fino a scoprire le peculiarità di ogni epoca e di ogni "etnia", ma anche le universali degli esseri umani, avrei indagato la psicologia dei meccanismi della fantasia, i bisogni ancestrali che le leggende cercano di colmare.
E' in quest'ottica che lo cerco! Si, per scoprire che non esiste!
Ad ogni modo il Graal non si troverà mai.
Si può trovare il calice di Cristo, si può trovare una dinastia, si può trovare una coppa magica o la Religione delle Religioni, ma il Graal (connotando tutte queste cose insieme) non è che una parola.
Perciò ogni qualvolta lo desideriamo è sulle nostre labbra, ma sempre troppo lontano dalle nostre mani...
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MessaggioTitolo: Re: GRAALIKA   GRAALIKA Icon_minitimeDom Ago 12, 2007 11:21 am

BERTA:

Se veramente i templari ne siano venuti o meno in contatto.
Se i templari sono arrivati a Gerusalemme circa 1000 anni dopo Cristo e, hanno scavato, hanno sì potuto trovare conoscenze antiche che, insieme a conoscenze apprese dai musulmani, hanno consentito di poter costruire le cattedrali gotiche.
Ma il Graal, possono averlo trovato?
Non credo che gli ebrei avrebbero permesso di conservare nel tempio qualcosa appartenuto a Gesù, dato che lo hanno mandato a morte per paura del suo potere derivato dall'aver parecchia gente che lo seguiva!
E poi, i suoi seguaci, lo avrebbero portato con loro per non separarsene no?


Ultima modifica di il Dom Ago 12, 2007 8:58 pm - modificato 1 volta.
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MessaggioTitolo: Re: GRAALIKA   GRAALIKA Icon_minitimeDom Ago 12, 2007 11:22 am

TESEO:

La ricerca è per se stessi,non per gli altri.Se io lo trovassi lo
rimetterei al suo posto.Custodendo il segreto nello scrigno del mio cuore.
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MessaggioTitolo: Re: GRAALIKA   GRAALIKA Icon_minitimeDom Ago 12, 2007 11:27 am

Don Chisciotte

Ho letto millanta storie di cavalieri erranti,
di imprese e di vittorie dei giusti sui prepotenti
per starmene ancora chiuso coi miei libri in questa stanza
come un vigliacco ozioso, sordo ad ogni sofferenza.
Nel mondo oggi più di ieri domina l'ingiustizia,
ma di eroici cavalieri non abbiamo più notizia;
proprio per questo, Sancho, c'è bisogno soprattutto
d'uno slancio generoso, fosse anche un sogno matto:
vammi a prendere la sella, che il mio impegno ardimentoso
l'ho promesso alla mia bella, Dulcinea del Toboso,
e a te Sancho io prometto che guadagnerai un castello,
ma un rifiuto non l'accetto, forza sellami il cavallo !
Tu sarai il mio scudiero, la mia ombra confortante
e con questo cuore puro, col mio scudo e Ronzinante,
colpirò con la mia lancia l'ingiustizia giorno e notte,
com'è vero nella Mancha che mi chiamo Don Chisciotte...
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MessaggioTitolo: Re: GRAALIKA   GRAALIKA Icon_minitimeDom Ago 12, 2007 11:29 am

Don Chisciotte

Salta in piedi, Sancho, è tardi, non vorrai dormire ancora,
solo i cinici e i codardi non si svegliano all'aurora:
per i primi è indifferenza e disprezzo dei valori
e per gli altri è riluttanza nei confronti dei doveri !
L'ingiustizia non è il solo male che divora il mondo,
anche l'anima dell'uomo ha toccato spesso il fondo,
ma dobbiamo fare presto perché più che il tempo passa
il nemico si fà d'ombra e s'ingarbuglia la matassa...
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MessaggioTitolo: Re: GRAALIKA   GRAALIKA Icon_minitimeDom Ago 12, 2007 11:30 am

Don Chisciotte

Sancho ascoltami, ti prego, sono stato anch'io un realista,
ma ormai oggi me ne frego e, anche se ho una buona vista,
l'apparenza delle cose come vedi non m'inganna,
preferisco le sorprese di quest'anima tiranna
che trasforma coi suoi trucchi la realtà che hai lì davanti,
ma ti apre nuovi occhi e ti accende i sentimenti.
Prima d'oggi mi annoiavo e volevo anche morire,
ma ora sono un uomo nuovo che non teme di soffrire...
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MessaggioTitolo: Re: GRAALIKA   GRAALIKA Icon_minitimeDom Ago 12, 2007 11:33 am

COSTANZA E FORZA DI VOLONTA'

SIBILLE:

Secondo me, sono due doti fondamentali nella vita. Bè, magari la costanza non mi si addice molto ma la forza di volontà sì. Perchè la forza di volontà è la spinta che ti costringe ad andare avanti, è il fuoco che ti scalda il cuore nei momenti bui, quando stai per gettare la spugna. Invece di rimanere a terra, schiacciato dalla vita, raccogli le ultime forze che ti rimangono, l'ultimo barlume di volontà e ti rialzi. Continuerai a camminare per la tua strada, un passo alla volta, piano ma con costanza.


By Sibilla!


Ultima modifica di il Dom Ago 12, 2007 9:01 pm - modificato 1 volta.
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MessaggioTitolo: Re: GRAALIKA   GRAALIKA Icon_minitimeDom Ago 12, 2007 11:36 am

SIBILLE:

GRAAL: (al plurale gréaux) è un sostantivo maschile singolare che troviamo soprattutto nel Medio Evo, dal 11° al 15° secolo, e designa in francese antico una coppa o un piatto. Deriva dalla parola cratalem, che si riallaccia al greco Kratera. È dunque associato all’idea di contenitore, come ci dice anche la parola grazal in provenzale. Il grial in spagnolo equivale a calice ma anche marmitta o calderone. La parola graal evoca anche il bacile, le fontane, le entrate sotterranee, le grotte… Un’altra idea interessante viene dall’etimologia germanica che ci permette di intendere la parola come tomba, ancora una volta elegantemente legata al concetto di contenitore (graben = scavare, Grab = tomba). Il crater era un vaso dove si mischiava l’acqua e il vino ma era anche un ricettacolo dell’olio. Nel 1150, il monaco Helinand de Froidmond assimila il latino medievale gradalis, che significa vaso alla parola scutella. Tra il 12° e 13° secolo il graal diventa Graal, la parola, sconosciuta al contesto franco-celtico, diventa un nome proprio. Nel 12° secolo compaiono le varianti grazal e grasal. In quel momento, nei romanzi del mito arturiano si fa riferimento al Santo Graal, un vaso mistico. Perciò gli schemi dell’idea mistica e dell’idea della nutrizione si sono fusi insieme. L’idea del vaso mistico è molto presente nell’epoca medievale grazie anche al culto della Vergine Maria sviluppato da San Bernardo. Adam de Saint-Victor, in un inno alla Vergine, la chiama così:
Salve Mater Salvatoris,
Vas electum, vas honoris
vas cælestis gratiæ
ab æterno vas provisum
vas insigne, vas excisum
Manu sapientiæ.
Salve Madre del Salvatore,
Vaso eletto, vaso dell’onore,
Vaso della grazia celeste,
Vaso preparato a tutta l’eternità,
vaso insigne, vaso profondo
mano della saggezza.

Un’altra interpretazione fa risalire la parantela tra Graal e Calx, la pietra bianca, di calce, o pietra ardente, epurante, legata alla purezza. Cristo è visto come la chiave di volta.
Renèe Guénon propone anche l’etimologia di Gradale: il libro del gradale (graduale). È il senso della Parola perduta, della parola originale da ritrovare. Graduale è anche “Il grande libro della natura” degli Alchimisti, il Liber Mundi, rivelazione del mondo. Nell’Apocalisse di Giovanni, lo si identifica con l’Albero della Vita.
Dal significato attribuitogli da Wolfram von Eschenbach (smeraldo caduto dalla fronte di Lucifero dal quale fu intagliato il Graal), l’ermeneutica rapporta i verbi latini coelere = ornare e coedere= cadere, immolarsi. Coedes prende il senso del sangue versato. In francese si ricava la parola cesùre =tagliare le pietre. Le pietre tagliate del culto rinviano anche al mito del Grande Architetto, e bisogna rammentarsi che le Tavole della Legge erano di pietra tagliata. Una referenza indo-europea rinvia la parola Graal alla radice Kert – cioè contorcersi, intrecciare – quindi potremmo pensare che il contenitore fosse qualcosa di intrecciato. Questa idea di graticcio figura anche nelle leggende della cattedrale di Glastonbury. La radice KER significa cuore, il Graal come contenitore del sangue di Cristo oppure guardiamo l’etimologia dei termini francesi come san greal (santo graal) e san real (sangue reale). L’evoluzione del termine è ovviamente legato all’epoca della sua diffusione, alle crociate, al culto del Prezioso Sangue e del Sacro Cuore. Henry e Renèe Kahane sostengono che Graal derivi dalla parola greca Krater che rimanda al grembo materno, concetto chiave per gli ermetismi.
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MessaggioTitolo: Re: GRAALIKA   GRAALIKA Icon_minitimeDom Ago 12, 2007 11:37 am

TESEO:

Molti ricercatori ed autori sostengono che il Graal fu affidato ad
Adamo nel Paradiso terrestre ma che,al momento della sua caduta, Adamo lo perse.Sottende il seguente significato:"L'uomo allontanato dal suo centro originario,a partire da quel momento,si trova rinchiuso nella sfera temporale e non può più raggiungere il punto unico dal quale tutte le cose sono contemplate nel loro aspetto
eterno".
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MessaggioTitolo: Re: GRAALIKA   GRAALIKA Icon_minitimeDom Ago 12, 2007 11:40 am

TESEO:
Resta,però,il fatto che il possesso del "senso dell'eternità"rappresenta lo stadio finale dell'uomo.
Seth ottenne di poter rientrare nel Paradiso terrestre per recuperare
il Graal e per restaurare l'ordine primordiale.
La perdita del Graal,rappresenta,dunque,la perdita della tradizione primordiale in cui l'uomo era a contatto con Dio stesso.La perdita e la caduta dei valori che,non sono perduti,ma nascosti.
Il Graal conserva intatto il deposito della tradizione e non è intaccato dai cambiamenti e dalle bassezze del mondo esterno e degli uomini che vogliono dirottare tutta l'umanità verso la "caduta".
Perciò continuiamo a cercare il Graal.
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MessaggioTitolo: Re: GRAALIKA   GRAALIKA Icon_minitimeDom Ago 12, 2007 11:42 am

TESEO:

Il Graal è essenzialmente il vaso o coppa(grasale) ed un libro(gradale o graduale),cioè tradizione primordiale e stato o stadio primordiale.

I due significati sono saldamente uniti,perchè il libro è un'iscrizione tracciata dal Cristo o da un angelo sulla coppa stessa
che è collegato al "LIBRO DELLA VITA."

Ricordiamo,inoltre,altri riferimenti:Montsalvat,cioè il monte della salvezza,terra d'immortalità,Paradiso terrestre,inaccessibile alla massa dell'umanità,perchè non è partecipe dei "valori",ma è oscurata e chiusa nella sfera temporale.
Bisogna cercare nel due sensi :l'uno è nell'altro.
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MessaggioTitolo: Re: GRAALIKA   GRAALIKA Icon_minitimeDom Ago 12, 2007 11:44 am

SIBILLE:

I SENTIERI DA SEGUIRE:

LINEA ARCHEOLOGICA (il Graal come oggetto dalle precise caratteristiche fisiche)

Il Graal coincide con l’Arca dell’Alleanza: studio dell’Antico Testamento e dei documenti riguardanti l’Arca. ( però, in questo caso, il Graal non è più collegato alla vita di Gesù)

Il Graal è la coppa dell’ultima cena: secondo la tradizione medievale, è la coppa da cui bevvero tutti gli apostoli e che Giuseppe d’Arimatea usò per raccogliere il sangue della ferita al costato quando Gesù fu lavato e preparato per essere deposto. Qui abbiamo diversi filoni di indagine:
- Giuseppe fugge fino in InghilterraBritannia e lo porta all’isola di Avalon. Oppure lo affidò ai sacerdoti della chiesa di Aquae Sulis, dove vi rimase per 5 secoli.
- Nel sesto secolo, a causa dell’avanzata degli eserciti pagani,si volle portarlo in luoghi più sicuri. Un sacerdote si incaricò di portarlo a Roma dal Papa. Ma quando arrivò all’isola Comacina, a causa dell’invasione dei Longobardi, fu costretto a fermarsi. Al Graal venne dato il merito della resistenza riuscita contro i Longobardi, e venne costruita una chiesa sull’isola in suo onore. Per metterlo al sicuro, lo si nascose in un posto sperduto in Val Codera, da dove si persero le tracce. Viene collegato a re Artù: studio del ciclo arturiano.
- Il Graal è il piatto conservato a Genova.
- Il Graal è la coppa conservata a Valencia.


Il Graal è una coppa trovata da San Francesco in Terra Santa e poi passata a Padre Pio.

Il Graal inteso come pietra. Di natura meteoritica e ci si potrebbe collegare alla pietra che venerano i mussulmani a La Mecca.

Il Graal inteso come gioiello. Caduto dal cielo insieme a Lucifero.

Il Graal inteso come la macchina per produrre la manna di Mosè. (che però dovrebbe essere contenuta nell’Arca dell’Alleanza)

Il Graal è la Sindone di Torino. Perché materialmente il lenzuolo raccolse il sangue di Cristo. Secondo Noel Currer-Briggs, Graal deriverebbe da greti o greille, il graticcio dorato sotto il quale fu custodito il telo a Costantinopoli.

Il Graal è un libro scritto da Gesù. Alcuni studiosi collegano gradalis a graduale, il libro della liturgia cattolica. Da qui la connessione con il Libro di Sapienza.

Il Graal come discendenza: secondo i lyncoln bagent e leight, il Graal è Maria Maddalena, incinta di Gesù, fuggita in Francia. Studio della dinastia dei Merovingi.
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MessaggioTitolo: Re: GRAALIKA   GRAALIKA Icon_minitimeDom Ago 12, 2007 11:50 am

CASSANDRA:

Parlando di Adamo mi ricollego al mito massonico che trovo molto interessante in quanto si ricollega a sua volta alla Conoscenza.
Secondo testi massonici molto antichi sappiamo che Adamo è considerato il primo grande "iniziato": seguendo le istruzioni del Grande Architetto dell'universo (ovvero Dio) creò assieme ai propri figli la prima "loggia" per la trasmissione della Conoscenenza all'umanità. Infatti Adamo non è affatto l'uomo "caduto" in disgrazia per aver peccato contro Dio, ma l'iniziato ai misteri divini il cui compito era trasmettere tale sapere alle generazioni future. Altri personaggi importanti sarebbero stati Mosè, Pitagora, Zoroastro, accumunati dalla conoscenza, soprattutto quella della geometria "sacra" tramite la quale Dio esprime e rivela i propri segreti. Il successore di Adamo fu Lamech ("forza") che insieme ai figli trasmise la geometria la musica e l'alchimia, ma a questo punto l'umanità aveva iniziato ad estraniarsi dai misteri divini, attratti da cose più mondane e cadendo così nell'ignoranza. Prima del grande diluvio, i figli Lamech, prevedendo un disastro, iscrissero la loro conoscenza su due grandi colonne di pietra che fortunatamente sfuggirono al diluvio. Fu Hermes a trovarle e capendo l'importanza delle iscrizioni decise a sua volta di trasmetterle alla "nuova" umanità. Costruì loggie in Babilonia dove adottà il nome di Nimrod. Edificò templi e palazzi ed inviò 30 fratelli in Oriente affinchè la conoscenza fosse trasmessa in tutto il mondo.
Abramo fu il suo successore: egli trasmise il sapere agli egiziani. Il suo discepolo fu Euclide. Insomma anche questa possiamo considerarla una ennesima versione del Graal. Di nuovo il Graal come conoscenza.
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MessaggioTitolo: Re: GRAALIKA   GRAALIKA Icon_minitimeDom Ago 12, 2007 11:52 am

Scrive Helinandus monaco cistercense: "Adesso in francese Gradalis or Gradale significa piatto (scutella); è un piatto piuttosto ampio e profondo in cui vivande costose vengono solitamente servite ai ricchi in più volte (a gradi = gradatim), ovvero un boccone dopo l’altro. Nella lingua popolare è anche chiamata "greal" perchè è piacevole (grata) mangiarvi al suo interno".
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MessaggioTitolo: Re: GRAALIKA   GRAALIKA Icon_minitimeDom Ago 12, 2007 11:53 am

SIBILLE:

LINEA FILOLOGICA (studia le origini letterarie e individua il progressivo evolversi del mito attraverso i secoli, con l’analisi delle diverse simbologie che man mano si sono delineate attorno ad esso). Sarebbe una leggenda orale gotica, derivata forse da alcuni racconti folcloristici precristiani. Le origini del Graal possono essere ricondotte ad antiche saghe celtiche intorno ad un eroe viaggiatore che si ritrova in un altro mondo, su un piano magico parallelo al nostro. In questi racconti, il Graal era semplicemente un piatto o una coppa, come l’inesauribile cornucopia greco – romana, presentato per significare la natura mistica dell’altro mondo. Nella cultura celtica erano già presenti oggetti miracolosi in forma di vasi, caldaie, coppe. Ad esempio la Caldaia della dea Ceridwen, un grande paiolo in cui aveva preparato un magico elisir della saggezza (bastava immergere un dito nella pozione per acquisire la conoscenza), e la caldaia di Bran. Era anche associato anche al calderone dei Dagda, un antico talismano della civiltà celtica. La leggenda del Graal è riportata anche in racconti gallesi dei quali Mabinogion è il più vecchio dei manoscritti (13 secolo). Esiste anche un poema inglese, Sir Percyvelle del 15 secolo. Da ultimo si è anche autorevolmente giunti a sostenere che qualunque cosa fosse il Graal prima di essere cristianizzato (un calderone gallese, un oggetto del rituale egiziano o un tesoro cataro) ad ispirarne le storie nei romanzi dell'epopea cavalleresca medioevale sarebbero state le leggende sul Mandylion di Edessa (cioè la Sacra Sindone, oggi a Torino) portata in Europa, sembra, dai Cavalieri Templari e comunque da essi a lungo custodita.
Il testo irlandese precristiano “Adventures oh Art, Son of Conn” già contiene la maggior parte dei temi della ricerca del Graal (il castello, il re pescatore, una vergine che porta il graal, la spada magica ecc ). Durante una visita con il dio Manannan, il re Cormac (figlio di Art) e la sua famiglia si trovano ad un tavolo coperto da una tovaglia che all’improvviso inizia a produrre bevande e cibo a volontà. Roger Sherman Loomis ha concluso che la tradizione del Graal è celtica in origine, poiché viola le più elementari regole dell’etica e dei rituali cristiani. Ad esempio la coppa è affidata a una fanciulla e non a un sacerdote. Di solito il Graal contiene la luminosa immagine di un bambino su di sé o sopra l’ostia che vi è contenuta. Da qui la connessione di Graal come grembo materno.
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MessaggioTitolo: Re: GRAALIKA   GRAALIKA Icon_minitimeDom Ago 12, 2007 11:54 am

Nella leggenda di Re Artù si trovano tre segni particolarmente complessi che sono la chiave di lettura: si tratta di Excalibur, del Graal e di Merlino, in genere assunti come concreti.
Excalibur. Il medioevo pullula letteralmente di spade dai poteri magici e tutte sono creazione di magia. Ma la sola excalibur è connessa alla terra e all’acqua. Si ritiene che fosse stata ricavata dalla punta della lancia con la quale il centurione Longino trafisse il costato di Cristo. In quanto tale viene associata, in Germania, alla Heilinge Lance conservata nel Kunstistorische museum di Vienna. Questa infatti corrisponde al simbolo della spada che associa alla stessa alla croce. Ma esso è valido unicamente per l’unione del simbolo della spada all’icona del Graal. Cronologicamente excalibur è il simbolo più recente. Thomas Mallory vuole che essa sia stata forgiata da Merlino e da questi sarebbe stata portata, dopo la morte di Artù, ad Avalon. Per l’anonimo autore de “La mort d’Arthur”, sarebbe invece stata gettata da Parsifal nel lago e restituita alla signora del Lago. Nella versione celtica era l’equivalente di una lancia. Per i Celti infatti la lancia era quella del dio Lugh, che ha donato agli uomini. Tale identificazione subì un’altra trasformazione quando, sotto l’influsso della mitologia germanica, si confuse con la lancia di Odhinn, sulla quale sono incise le rune del fato. Per entrarne in possesso, Odhinn restò impiccato per sette giorni e sette notti con la perdita di un occhio. Tradizioni esoteriche più tarde vogliono che excalibur sia stata custodita da una setta esoterica detta dei “fratelli iniziati” (forse i Rosa Croce). La setta avrebbe lasciato tre indizi in forma di croce a Glanstonburi, nel duomo di Modena e in quello di Otranto; su tutte le croci compare la scritta “Hic iAcet Arturius rex in insulA Avalonia”; la combinazione di tali croci darebbe luogo ad un acrostico in cui le A sembrano individuare il circolo dei megaliti de Stonehenge. La leggendo della spada nella roccia appartiene ai costumi dei cavalieri Unni e Sarmati che avevano avuto contatti con il mondo occidentale avendo fornito truppe ausiliarie ai romani. Da qui la leggenda sarebbe passata in Bretagna. Entrambi i popoli solevano infliggere la spada nel terreno per metterla in comunicazione diretta con le correnti di forze della Grande Madre. La spada si caricava di magia, modificava la sua struttura, diventava magica e rendeva invincibile chi l’impugnasse. La caratteristica di excalibur era quella di essere la Spada dei Re, che rendeva invincibile anche se non invulnerabile (era la guaina che tutelava il re dalle perdite di sangue). L’estrazione della spada dalla roccia era esso stesso un atto magico e la capacità di compierlo individuava la persona del re come capo carismatico.
I doni che gli dei Tuata de Dannan che, oltre alla lancia di Lug, comprendevano la pietra di Fal, il Calderone
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MessaggioTitolo: Re: GRAALIKA   GRAALIKA Icon_minitimeDom Ago 12, 2007 11:55 am

il Calderone magico e la Coppa di Dagda. Si tratta di prefigurazioni del Graal. L’origine del Graal proviene direttamente dalla mitologia dell’Irlanda celtica. In origine il Graal non fa parte della saga arturiana. Vi approda nel XII secolo con Chretien de Troyes e Wolfram von Eschenbach. Qualunque cosa sia, il Graal è in possessodel re Magagnato, alla cui presenza viene utilizzato per una strana processione nel corso della quale un “puro folle” (Parsifal), non osa porre le domande che gli premono e il Graal scompare. L’ipotesi della coppa ci fa pensare principalmente al calderone dell’Annwn, il magico contenitore che si riempie in continuazione e che sembra una variante della cornucopia, simbolo di prosperità e benessere. Ma questa immagine non sembra soddisfare l’evidente collegamento con il re Magagnato. Magagnato significa colpito da ferita non sanabile, e in questo senso il Graal più che alla redenzione sembra collegato all’immagine del peccato. Potremmo dedurre che il Graal non abbia una consistenza materiale, il suo significato va cercato nel suo valore puramente simbolico. La conferma viene dai versi del Preiddu Annwn del poeta Taliesin. Sicché il Graal non è altro che l’essenza dell’uomo fatti di santità e di depravazione.
Possiamo capire il significato profondo del Graal associandolo alla spada – lancia. Il mutismo di Parsifal equivale al rifiuto della rinascita iniziatica, della vita ad un livello di conoscenza superiore, il rifiuto di accostarsi alla magia della spada. Solo Artù si è preso la responsabilità di estrarre la spada dando alla terra un re. Il resto della saga arturiana è frutto di un’elaborazione più tarda, che vi sovrappone un significato religioso\cristiano. Re Artù non è il puro folle ma è macchiato dal peccato originale della nascita per opera di violenza (l’unione di Uter Pendragon e Igrain) e sarà ancor più macchiato dall’unione con la sorellastra Morgana. Alla sua redenzione non basterà il battesimo dell’acqua ma sarà necessario quello di fuoco: la morte per mano di Mordred, il frutto del peccato, in un annientamento reciproco. Il segno dell’avvenuta redenzione sarà la scomparsa del Graal e della spada che torna a Avalon o alla Signora del Lago.
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MessaggioTitolo: Re: GRAALIKA   GRAALIKA Icon_minitimeDom Ago 12, 2007 11:56 am

Merlino. L’onnipresenza di Merlino (in latino Mrtfimus): Myr-Ddyn il druido è il simbolo della natura, della sua forza resa visibilmente tangibile dalla spada e dalla roccia. Eli è l’alito del drago e il drago rappresenta la linfa che scorre nelle vene della Grande Madre, perciò Merlino è la terra. Merlino rappresenta il vecchio mondo, quello che si identificava con Avalon e he è destinato a subire il crepuscolo degli dei, scomparendo nelle nebbie del nord per far spazio alla nuova divinità cristiana rappresentata da san Patrizio e da Giuseppe d’Arimatea. La lotta tra vecchio e nuovo avviene nel cuore di Artù e sarà la causa della sua rovina. Fino a quando Merlino è presente nel mondo reale, Avalon è presente e Merlino è il legame tra antico e recente. Quando si allontana Avalon svanisce e la rovina di Artù segna la fine della cavalleria e del vecchio mondo. Avalon è il mondo di origine e di destinazione di Merlino, l’Agarthi del re del mondo. È l’isola destinata a scomparire quando il segno della spada è sostituito dal segno della croce: il luogo dove viene trasportato il corpo di Artù morente.
Tavola rotonda. La forma ci dice che si tratta di un simbolo solare ed è l’icona che rappresenta la continuità del legame tra Artù, l’orsa maggiore e il dragone. È il legame tra Artù e i dodici cavalieri che siedono intorno alla tavola. Anch’esso è un simbolo celtico che ci riporta ai fuochi di Beltane e i riti druidici di Avalon ma anche ai circoli megalitici di Stonehenge.
Secondo Gorge Bertin, i miti arturiani sono trasversali poiché ci parlano in modo contemporaneo. Si appoggiano sulle rappresentazioni in cui entrano in dialogo le origini delle culture e dei gruppi sociali. Il mito è il linguaggio significativo della condizione umana ed ha funzione di credenza. Così, queste progettazioni fantastiche della realtà interrogano l’immaginario individuale e sociale e fa sì che le persone comprendano l’attualità del mito nella realtà di tutti i giorni. Il mito è la realizzazione di una sociologia del sacro che prevede alcune definizioni:
- lo studio del sacro implica l’esistenza sociale in tutte le sue manifestazioni
- stabilire dei punti di corrispondenza tra le tendenze fondamentali dello studio della psicologia individuale e le strutture direttrici che presiedono all’organizzazione sociale
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