Fenomeni psicocinetici sono stati prodotti da svariati sensitivi.
Occorre notare che da numerosi anni a questa parte non vi sono stati esperimenti che, in condizioni rigorosamente controllate, abbiano avuto esiti eclatanti.
Si sottolinea inoltre che quelle che un tempo potevano essere ritenute 'condizioni controllate', oggi non lo sono più e, inoltre, un esperimento scientifico deve poter essere replicato in condizioni controllate e standard. Cosa che con gli esperimenti psicocinetici non avviene.
Daniel Dunglas Home, studiato nel 1871 da William Crookes nel suo laboratorio, riuscì a far suonare una fisarmonica racchiusa in una gabbia di rame, tenendola con una sola mano. Addirittura, lo strumento suonò fluttuando nella gabbia, in piena luce.
La polacca Stanislawa Tomczyk era in grado di muovere o far levitare piccoli oggetti senza toccarli. Il dott. Julien Ochorowicz, che nel 1909 sottopose la donna a diversi esperimenti, poté osservarla (e fotografarla) mentre esercitava le sue capacità: riusciva a far oscillare pendoli a distanza, a piegare punte di compassi, a produrre apporti e a far levitare piccoli oggetti, anche racchiusi in contenitori come coppe o tubi.
Grandi doti psicocinetiche furono dimostrate anche da Stella Cranshaw, esaminata in laboratorio dal celebre ricercatore inglese Harry Price tra il marzo e il settembre del 1923. I fenomeni, che Price avrebbe in seguito descritto nel libro Stella C. An Account of Some Original Experiments in Psychic Research (London 1925), comprendevano tre levitazioni complete di un tavolo e la distruzione psicocinetica dello stesso.
Nel 1929, lo stesso Price ebbe modo di testare le doti di un altro sensitivo assai importante: Rudi Schneider. In condizioni di controllo rigorose come solo Price era in grado di escogitare, Rudi fu in grado di far muovere vari oggetti, di far apparire masse di ectoplasma, di far oscillare e sventolare le tende nella stanza e, addirittura, di far ribaltare il tavolo utilizzato per le sedute. Tali capacità furono poi confermate da ulteriori esperimenti condotti dal dott. Eugene Osty presso l'Istituto di Metapsichica di Parigi nel novembre del 1930.
In tempi più recenti, il caso più eclatante di presunte doti psicocinetiche è sicuramente quello della russa Nina Kulagina. Fu studiata da vari scienziati (Zdenek Rejdak, Genady Sergeyev, J.G. Pratt, Jurgen Keil, Benson Herbert) e i numerosi fenomeni da lei prodotti (spostamenti di svariati oggetti, anche protetti da schermature, levitazioni, separazione di tuorli dagli albumi, alterazioni indotte nel battito cardiaco di piccoli animali, ecc.) furono ampiamente documentati da fotografie e filmati tuttora reperibili.
Si sottolinea che la sua attività si svolse nella ex-Unione Sovietica, durante il periodo della Guerra Fredda e particolarmente negli anni '70, in ambienti non controllabili da comitati scientifici 'neutrali' e che molti degli esperimenti vennero in seguito replicati senza particolari difficoltà da prestigiatori.
Esperimenti interessanti e significativi, infine, sono stati condotti negli anni '70 da Graham e Anita Watkins su Felicia Parise, presso l'Istituto di Parapsicologia di Durham.