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 Sensibilità Vs Sensitività.

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2 partecipanti
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Sephira
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Sephira


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MessaggioTitolo: Sensibilità Vs Sensitività.   Sensibilità Vs Sensitività. Icon_minitimeVen Mag 30, 2008 9:36 pm

Molte persone vantano di avere una certa sensitività, che spesso è legata ad una concezione di amplificazione dei sensi corporei, ma purtroppo il termine che essi usano è nettamente differente, quindi errato.
L'essere umano, nasce come animale, pari in origine a una scimmia, a un cane, a una pecora, ad un leone e così via, come ogni essere animale è dotato di vista, tatto, udito ed odorato, in alcune specie un determinato senso è più spiluppato rispetto agli altri, vedi i cani da tartufo, i rapaci e i felin; l'uomo con l'evoluzione celebrale e quindi cognito/intellettiva, ha svilluppato altissime facoltà elaborative, portando un netto vantaggio allo sviluppo, per quanto riguarda la sua specie e il suo habitat creato ad hoc, ma tutto questo è andato a sminuire, o meglio ad accantonare ciò che è racchiuso nella corteccia celebrale, ossia l'organo primordiale che è sede di ricezione dei sensi.
Un esempio molto semplice, è notare come gli animali avvertano per primi l'insorgere di un cataclisma,questo percepire gli eventi e cercare di anticiparli per la salvaguardia della vita, non può essere classificato come sensitività, ma bensì come senibilità, tutto nasce dai sensi che per una serie di trasmissioni neuronali, giungono alla corteccia celebrale, facendo incorrere un messaggio chiarissimo.Come dicevo poc'anzi, l'uomo ha sopito ed accantonato con l'evoluzione a sapiens sapiens, questo aprticolare, e per questo subbisce questi eventi, non riuscendo a percepire la sensorialità animale.
Però, ma esiste un però, che significa eccezione che conferma la regola del toto animale, esistono individui, che nonostante la caotica attività sinaptica, riescono tavolta a stabilire un contatto anche con la parte della corteccia, e questo avviene negli uomini maggiormente nel tatto, avvetenddo calore, freddo o altre situazioni di stimolazione sensoriale, molte persone, per cui si ritengono sensitive, o per meglio diciamola tutta, molte persone ritengono tale cosa quale prova di sensitività.
La sensitività, è un discorso molto contorto da affrontare in due righe, in quanto si deve iniziare un duro lavoro di concezione e quindi di demolizione, in cui il corpo è solo l'antennina della ricetrasmittente e nulla più, la vera fonte di elaborazione dei casi è lo spirito.Per molti concepire, un immagine di se extracorporea attiva e coscinente, è quasi simile ad un eresia, ma chi sa introspettarsi in questo ramo, è cosciente della plausibile realtà dei fatti.
Questa è la prima regola che distingue un sensibile da un sensitivo, la coscienza del proprio es e non del proprio ego.
Inoltre seppur è vero che esistono molte persone sensibili, ossia i cui sensi rimangono primordialmente attivi durante la quotidiana e perpetua attività sinapstica, e altrettanto vero che i sensitivi, quelli veri, e non improvvisiti per il calcolo delle probabilità a cui si affidano ciecamente, sono persone rare, limitate nella comunità globale, troppo spesso sminuite e sottovalutate...ma a loro va bene così, visto e concesso che sono consapevoli della loro interiorità speciale e non hanno bisogno di trovare o di cercare conferme dagli altri.
Ma torniamo ai sensitivi, cosa è la sensitività?
La sensitività può essere paragonata a una sorta di ricettore del toto, che non si limita al piano terreno, come succede per la sensibilità, ma può svariare, inconsapevolmente anche negli altri piani, il più facile in cui ci si affaccia è quello astrale, anzi per dirla tutta , il sensitivo fin dalla sua infanzia trova questo portale aperto, e vi entra in contatto in maniera naturale.
Ovviamente la situazione al primo impatto crea panico e terrore, e da li la diversità che si inizia a notare rispetto agli altri individui...insomma il cammino del sensitivo, per quanto fascinoso possa apparire, è un vero fardello che agisce sullo spirito e la spiche, e non si può cambiare questo status, nonostante che al sensitivo non piaccia, quindi è costretto a viverci ed a abituarsi forzatamente, proprio perchè intuisce che questa è la sua natura.
Abituandosi, il sensitivo sviluppa altre facoltà, come lo schermarsi, il chiudere i canali, e fare fluire il proprio prana dall'interno verso l'esterno, sempre se lo ritiene necessario.
Il prana è lo spirito, o meglio la linfa dello spirito, che viene canalizzata, per motivi di adattamento al corpo contenitore, con dei punti specifici detti chakras, quelli collegati alla sensitività sono il 3° occhio e la corona.
Il prana è una forte via di contatto con l'etereo, da esso si ricavano molte informazioni, su fatti e persone, una giusta canalizzazione del prana permette anche all'individuo sensitivo, di poter intraprendere viaggi astrali, quindi di lasciare e rientrare nel proprio corpo sempre più facilmente, riuscendo a controllare se stessi rendendo attiva la propria corazza spirituale, che non è altro che una barriera che consente di evitare, quando è sviluppata, qualsiasi contaminazione da parte del basso astrale (larve, scorze, piattole in genere).
Inoltre il sensitivo, ha la capacità, se è genetica spirituale, di poter fare affluire il proprio prana attraverso il senso terreno del tatto, ma nel caso più sviluppato solo con la propia volontà, verso un altro individuo, riuscendolo a visualizzarlo e dandogli un energia molto più forte rispetto a un livello basico spirituale.
Il prana quindi differisce tra indivisuo standard e sensitivo, questo è uno degli scalini che fa la differenza, il sensitivo ha una potenzialità, e una purezza superiore rispetto all'individuo comune, il suo prana risulta più attivo, più limpido, più fluente, e possiede un energia fuori dal comune, questo si può trasferire, a persone, oggetti, ambienti...più il prana è energetico più sarà rapida la sua azione secondo la volontà dell'individuo sensitivo.
Toccare una persona normale fa scaturire sensazioni tattili, caldo, umido, freddo, toccare un sensitivo è come ricevere nelle mani un pezzo di sole, un fulmine, una sensazione che si protrae per tutto il corpo in amniera crescente.
Il sentivo tramite questo, cioè il suo spirito e la sua attività, in maniera imemdiata riceve informazioni, a volte a lui sconosciute ma reali, ha una coscienza del suo passato karmico e quindi sa delineare con il tempo nella vita che corrisponde al sua attuale, la propria identità riportandola alla luce, ed acquisendo la coscenza del tutto, senza bisogno di odorare, toccare, udire con le orecchie, assaggiare con la bocca, vistoche l'anima ha più sensi racchiusi in uno solo.
Questa è la differenza tra sensibilità e sensitività, l'animo cosciente e non latente!

Sephira
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Sephira
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MessaggioTitolo: Re: Sensibilità Vs Sensitività.   Sensibilità Vs Sensitività. Icon_minitimeMar Set 30, 2008 10:36 pm

Riprendo dopo tempo l'argomento, che se ampliato nel giusto modo sposteremo in un altra sezione.

Leggendo qua e la mi è capitato di leggere continue ricerche, a livello face to face, che si riducono ad un pour parler, privo di fondamenti etici e di rispetto.
Un sensitivo, se è tale, come spiegato ha le facoltà di prevedere gli eventi salienti, non di raccontare la vita, cmq basandoci sulla teoria della mutabilità degli eventi, ossia libero arbitrio, nel momento in cui vengono segnalati eventi da bocca dei veggenti, non significa che possano giungere alla realizzazione, in quel momento noi che udiamo quelle parole, possiamo influire sul cambiamento repentino della situazione, segnando quindi un avvento diverso nel corso delle situazioni.
Oltre questo, ovviamente molte persone comuni, pensano che una volta pronunciata la "sentenza"...zac si realizzi di colpo.
I messaggi provenienti da i veri veggenti, hanno un difetto, la temporaneità che a loro è sconosciuta, perchè per le entità il tempo non esiste, perchè vivono nelle'eternità, quindi è difficile che ci venga prevenuto oltre al messaggio anche il tempo di realizzazione, al limite possono dare un aspetto temporale indicativo, ma se non avviene questo, significa che quella cosa può anche realizzarsi dopo anni.
Ho avuto la fortunatissima opportunità di conoscere, semplici persone, con un forte carisma, e dei forti talenti esoterici, tra cui la veggenza, persone schiette, semplici ma di grande personalità, sensibili e generosi, insomma dei veri veggenti.
Queste persone meritano lo stesso rispetto che si da a tutti, non invadendo la loro sfera emotiva personale, perchè sono delle persone sensibilissime, pronte a fuggire nel momento in cui si sentono ingiustamente sminuite, e ferite nel momento in cui si cerca di varcare la propria intimità elettiva.
Questo succede nella maggioranza dei casi, in cui queste stupende persone incrociano sul loro cammino i soliti saputelli di turno, che vogliono svelare af ogni costo il mito della veggenza, e allo stesso modo sfatarlo non comprendendo il loro fine ultimo distruttivo per un giglio candido e delicato.
I veggenti sanno a cosa vanno incontro, e chi incrociano, ma la loro sensibilità ed ampiezza d'animo e premura, a volte li porta a non credere a queste sensazioni e a farsi calpestare e ferire dai curiosi, che si spacciano per loro simili, uscendo feriti e violati.
Allo stesso modo in questi fraggenti, esistono i guardiani dei veggenti, una sorta di "secure force", che controlla proprio questo sigillo delicato, loro con il tempo agiscono anche su chi ha forzato per stupida curiosità, ricambiando il "favore"...sembrerà ingiusto ma basti pensare che le persone che hanno dei doni sono le più esposte alle intemperie umane...quindi non fingetevi sensitivi facendo l'autostop sull' autostrada dei carismi... vi potrebbero giustamente e a regione investire piuttosto che darvi un passaggio.
Sephira


Ultima modifica di Sephira il Mer Ott 01, 2008 12:04 am - modificato 1 volta.
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MessaggioTitolo: Re: Sensibilità Vs Sensitività.   Sensibilità Vs Sensitività. Icon_minitimeMar Set 30, 2008 10:44 pm

Very Happy Condivido in pieno.
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MessaggioTitolo: Re: Sensibilità Vs Sensitività.   Sensibilità Vs Sensitività. Icon_minitime

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